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Il percorso sale quasi a perpendicolo sui versanti del Sasso della Croce, la cima più alta delle guglie.
Presenta tratti attrezzati, offrendo continui scorci di panoramicità sui vari ambienti del Parco e anche oltre, all’orizzonte, sulle cime appenniniche più alte, sulla Pianura padana e, nelle giornate più terse, fino alla catena alpina. Può offrire l’avvistamento di alcune specie di volatili che vivono in questi ambienti, dal falco pellegrino al corvo imperiale, dalla rondine montana al picchio muraiolo. Non mancano curiosità botaniche: dall’erica arborea, al pungitopo, dall’elicriso, al timo, nonché resti antichi della presenza dell’uomo, quali tracciati e scalinate scavate nella roccia, grotte, nascondigli e rifugi. Pure le rocce “parlano”, mostrando i resti degli antichi depositi marini su cui si depositarono le sabbie che oggi costituiscono l’impalcatura principale dei Sassi.
Normalmente la salita è aperta nei fine settimana e nei festivi da Pasqua ai Santi, nella restante parte dell’anno osserva la chiusura invernale causa la pericolosità dovuta alla possibile presenza di tratti umidi, scivolosi o ghiacciati.