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Alla vegetazione che cresce in prossimità dei "conetti" di fango non si presta di solito particolare attenzione, ma queste pianticelle dall'aspetto poco appariscente sono diverse da quelle che crescono tutt'intorno e rappresentano un bell'esempio di vegetazione tipica e specializzata, legata a precise condizioni ambientali. I depositi fangosi che circondano sono, infatti, un ambiente estremamente selettivo per la vita vegetale, soprattutto per l'alto contenuto in argilla e la notevole salinità del terreno. Quest'ultimo è il fattore che più condiziona la presenza e la distribuzione delle piante, determinando, con la sua progressiva diminuzione via via che ci si allontana dalla salsa, il caratteristico assetto della vegetazione. Nei pressi delle bocche la copertura vegetale è rada e frammentata, quasi esclusivamente formata da cespi sparsi di gramignone delle bonifiche (Puccinellia borreri), una graminacea tipica dei terreni salsi del litorale e la cui presenza è di particolare rilievo: quella di Nirano è la più estesa delle tre popolazioni d'entroterra oggi note a livello nazionale, tutte site in Emilia-Romagna in ambienti di salsa, la cui abbondanza intorno ai coni lutivomi fu tra le ragioni dell'istituzione della Riserva nel 1982. Tra le specie presenti è quella più spiccatamente alofila (amante del sale), in grado di sopravvivere ad alte concentrazioni di solfati e cloruro di sodio. Con l'arrivo della primavera spuntano anche le esili piantine di erba corregiola (Atriplex patula), una comune infestante delle colture qui presente nella varietà angustifolia, con particolari adattamenti all'aridità e salinità del terreno.
Allontanandosi un poco dai conetti vegeta il buplero grappoloso (Bupleurum tenuissimum), una ombrellifera a distribuzione prevalentemente litoranea e prende il sopravvento la gramigna litoranea (Agropyron pungens), che forma praterie più dense, ravvivate dalle gialle fioriture della scorzonera delle argille e del raro ginestrino a foglie strette. Fra queste specie, che più caratterizzano la vegetazione delle salse, compaiono anche erbacee comuni: canna palustre nei punti dove l'acqua ristagna, carota selvatica, ceppitoni, aspraggine volgare, romice crespo, gramigna comune e altre adattate all'aridità dei terreni argillosi in posizione più marginale, a segnare il graduale passaggio verso i prati circostanti.
Nella Riserva, nonostante le modeste dimensioni, sono presenti buona parte delle specie di mammiferi e uccelli tipiche della fascia collinare dell'Appennino settentrionale, tra le quali hanno un maggiore rilievo quelle legate agli ambienti contigui ai calanchi.
Per quanto riguarda i mammiferi, l'area ospita predatori come donnola, volpe e tasso e specie ubiquitarie come talpa, lepre e numerosi micromammiferi. Gli uccelli più interessanti sono quelli che vivono nelle piccole macchie di querceto e nei cespuglieti che crescono lungo le creste e ai piedi dei calanchi. Le specie più caratteristiche sono tortora, averla piccola, tottavilla, cardellino, verdone, gazza, cinciarella, canapino, luì bianco, sterpazzolina, saltimpalo e strillozzo. Nelle zone con vegetazione scarsa o assente, situate nei calanchi o intorno alle salse, si possono osservare, invece, la ballerina bianca, dall'inconfondibile sussulto della coda e il culbianco, un migratore che frequenta soprattutto pietraie e terreni aridi. Tra i rapaci la specie più facile da osservare è il gheppio, un piccolo falco che si nutre di insetti, lucertole e piccoli mammiferi.
Non mancano poi anfibi e rettili, come il rospo comune, l'arboricola raganella, la rana agile e i tritoni crestato e punteggiato. Tra i rettili, oltre a quelli più diffusi come lucertola muraiola e campestre, ramarro, orbettino e, tra i serpenti, biacco, saettone e natrice dal collare, è da segnalare la luscengola.