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Il progetto "Fishing 4 Biodiversity", in svolgimento nelle aree protette reggiane, investe 115.000 euro nel monitoraggio e nella tutela dei torrenti e di alcune specie di fauna anfibia e acquatica e dei loro ambienti minacciati dai cambiamenti climatici in atto. L'Ente Parchi si avvale, nello svolgimento delle azioni previste, di un partenariato che coinvolge tre organizzazioni di protezione ambientale reggiane (Università Verde, Pro Natura e Fipsas) e le Università di Modena-Reggio Emilia (Dipartimento di Scienze della Vita) e Siena (Dipartimento di Scienze della Vita e Dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacia).
I siti interessati dalle attività del progetto sono quelli della Rete Natura 2000 inseriti all'interno del Paesaggio naturale e seminaturale protetto della Collina Reggiana-Terre di Matilde (Monte Duro; Rupe di Campotrera, Rossena; Ca' del Vento, Ca' del Lupo, Gessi di Borzano; Rio Tassaro; Fiume Enza da La Mora a Compiano; Media Val Tresinaro, Val Dorgola) e in pianura nella Riserva naturale Fontanili di Corte Valle Re. Qui si svolgono azioni di monitoraggio ed indagini genetiche su alcune specie faunistiche di interesse conservazionistico (la Salamandrina di Savi o la Rana appenninica tra gli anfibi; la Lasca, il Barbo canino, il Gobione e il Ghiozzetto fra i pesci e, fra i crostacei, il Gambero di fiume), a cui si aggiungono interventi di gestione sperimentali per la tutela della biodiversità nei corsi d'acqua e negli ambienti acquatici minori.
Nel progetto sono previste anche diverse attività con il coinvolgimento dei cittadini al fine di attivare un processo di cosiddetta "Citizen Science", dove essi diventano attori protagonisti della conoscenza, della tutela e della divulgazione della biodiversità.
Queste, in sintesi, le fasi di lavoro del progetto: