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Parco dei Sassi di Roccamalatina
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Bosco delle Tane

Viene così denominata l’area situata a nord ovest di Zocca, dietro Monte Roppio, alle spalle dell’Agriturismo Cà Monduzzi fra il borgo di Zocchetta ad est e il borgo di Montecorone a nord.
Nell’area boscata a prevalenza di castagno sono presenti rocce di arenaria poco cementificate che hanno permesso il formarsi di grotte che la fantasia popolare ha denominato con nomi fantastici come “La Tana della Celeste”, “delle Felci Pendenti” o “del Gatto Mammone”.
L’acqua ha inoltre scavato affascinanti gole.
La fauna è quella tipica di questa zona appenninica.

L’area, ubicata nel comune di Zocca vicino alla strada provinciale 623 Passo Brasa (in prossimità di Cà di Speltarino, nei pressi di Samone), si sviluppa all’interno di un castagneto e viene segnalata per il notevole valore paesistico e naturalistico. E’ delimitata da netti margini orografici che ne accentuano il carattere complessivo di omogeneità paesistica.
All’interesse di un ricco tessuto edificato tradizionale si uniscono formazioni boschive di una significativa estensione e lembi di paesaggio agrario tradizionale di particolare suggestione e bellezza. Di notevole qualità scenica sono i ripidi margini rocciosi, le pareti e le cavità incise nella formazione arenacea, presenti in numerosi settori dell’area.
La geologia della zona è relativamente complessa. Vi affiorano delle alternanze arenaceo-marnose e delle torbiditi arenaceo conglomeratiche appartenenti alla formazione di Antognola e delle arenarie calcaree della formazione di Bismantova che si trovano essenzialmente in contatto tettonico.
Gli elementi più caratteristici sono rappresentati da modeste cavità orizzontali dai nomi suggestivi, controllate da fratture ed ampliate per degradazione meteorica: Tana della Celeste (sviluppo m 9,5), Tana delle Felci Pendenti (svil. M 4,2) e Tana del Gatto Mammone (svil. M 9). Esse sono localizzate all’interno delle rocce della formazione Antognola e sono dovute all’erosione selettiva che, asportando le parti meno resistenti, ha creato queste cavità all’interno delle arenarie più cementate.
Nell’area sono presenti numerosi fenomeni di dissesto di modesta entità come soliflusso e ruscellamento diffusi e qualche movimento franoso, principalmente localizzati nei litotipi meno resistenti (meno cementati) e cioè nelle marne e nelle molasse della formazione Antognola. Questi processi di degradazione sono essenzialmente dovuti all’azione erosiva attuata dai numerosi fossi che solcano la zona, principalmente impostati lungo le fratture o le faglie.
Le formazioni boschive rientrano nelle tipologie proprie della fascia submontano-collinare con presenza di querceti, ostrieti di origine secondaria e castagneti da frutto.
I dirupi aridi ospitano interessanti forme di vegetazione xerofila ad Helichrysum italicum, Sedum sp.pl., Coronilla emerus ed Erica arborea. Un fitto sottobosco, ricco di essenze floristiche tipiche degli ambienti umidi (tra cui la Felce Lingua Cervina), nasconde l’accidentata orografia, addolcendone i profili e raccordandone le ripe scoscese. Al piede del Bosco delle Tane è situata una delle più interessanti sorgenti di acque sulfuree dell’Appennino Modenese (“Acqua di Montecorone”).
Il popolamento faunistico rientra nelle classiche tipologie della zona submontano-collinare con particolare presenza di micromammiferi, passeriformi silvani, rapaci diurni e notturni, rettili.

Comune: Zocca (MO) | Regione: Emilia-Romagna | Localizza sulla mappa

(foto di Archivio Ente Parchi Emilia Centrale)
 
Bosco delle Tane
Bosco delle Tane
(foto di Archivio Ente Parchi Emilia Centrale)
 
Bosco delle Tane
Bosco delle Tane
(foto di Archivio Ente Parchi Emilia Centrale)
 
Bosco delle Tane
Bosco delle Tane
(foto di Archivio Ente Parchi Emilia Centrale)
 
Bosco delle Tane
Bosco delle Tane
(foto di Archivio Ente Parchi Emilia Centrale)
 
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